I colori delle Dolomiti

Un mare di fiori hanno accompagnato le nostre escursioni; nei prati, lungo il ciglio dei sentieri, tra le rocce. Note vivaci, colorate, in alcuni casi delle vere opere d'arte.


Una settimana in giro sulle Dolomiti ampezzane, e non solo, c’è scappato anche un primo contatto con le Odle; ovunque, nei prati è scontato, sulle strade brecciate, sui tornanti più o meno stretti, su dossi ghiaiosi, sopra le forcelle e le ampie selle, nelle combe detritiche e sassose, lungo le cengie che solcano i fianchi delle montagne, sulle creste o dentro le valli, nelle fessure delle rocce, lungo i corsi d’acqua, incastrati negli omini lungo i percorsi o sulle vette, dove buttavi uno sguardo loro c’erano a colorare e ravvivare il nostro passaggio; parlo dei fiori, di tutti i tipi, di tutti i colori e di tutte le dimensioni. Alcuni, molti, sono comuni anche sui nostri Appennini, altri li ho visti per la prima volta e chissà quanti ne avrò persi per strada o li avrò confusi con qualcuno che già avevo fotografato. Quando ho iniziato a girovagare sugli Appennini quasi non li notavo, preso come ero dalle montagne, è stato dopo, quando per inserire dei colori vivaci o per dare delle prospettive diverse alle inquadrature ho iniziato a prenderli come soggetto principale e ho preso a notarli; inizialmente erano solo motivo di ornamento, inserivo colori o piani diversi dentro le foto, solo un semplice esercizio fotografico. E’ stato a casa, quando rielaboravo e mi guardavo con calma le foto, che mi ci sono soffermato trovandoli in molti casi delle vere opere d’arte. E da quel momento, dalla primavera all’autunno, non manco mai di fare una vera e propria caccia fotografica alle tante fioriture che accompagnano le escursioni, in autunno poi, quando le piante hanno concluso il loro ciclo vegetativo, sono le chiome degli alberi infiammate che attirano la mia curiosità; chi mi accompagna nelle escursioni è costretto ad aspettarmi, le soste sono tante, ripetute, da Maggio ad Agosto Marina mi attende per un po’ poi mi scappa avanti, inevitabilmente le escursioni si allungano anche di molto per questa mia mania, Giorgio condivide con me la passione, magari non dei fiori in particolare, ma a lui le soste per cercare qualche motivo per un nuovo scatto tornano utili. E allora spesso mi si vede disteso nei prati, confuso nell’erba, in bilico sul ciglio dei sentieri, brutta cosa quando sono sullo strapiombo della parete, assicurato alle funi delle ferrate in posizioni strane pur di riuscire a catturare quel colore, quel dettaglio del fiore. Quanti cazziatoni ricevo da una Marina preoccupata quando pur di portarmi via uno scatto mi cimento in equilibrismi eccessivi, ma è bello, è bello sul momento notare quei colori in un posto che non ti aspetti e pensare poi che catturandoli te li porti a casa, è bello pensare di riuscire a “rubare” con le macro i dettagli di quelle opere d’arte, riuscire poi ad ingrandirli per viverli e conoscerli nei dettagli. Ora mi sono messo anche in testa di dare un nome ad ognuno, è più facile di un tempo quando i libri e i manuali non li contemplavano tutti, il web e le varie APP ti aiutano non poco oggi; insomma il gioco è diventato e si è trasformato in passione. E mi sono meravigliato di erbe che producono dei fiori incredibilmente complessi, colorati e belli da vedere, mi sono stupito della moltitudine di orchidee spontanee che puoi trovare tra i prati, mi sono sorpreso con esili e minute piantine che producono dei fiori dalle linee perfette, quasi delle cesellature, ho scoperto fiori così minuti che solo ingrandendoli nelle foto riesci a percepirne la bellezza e la complessità, ho imparato a conoscere moltitudini di piante e fiori delle stessa specie che differiscono tra loro per colore e forme come le Borracine o le Sassifraghe, mi sono anche tante volte stupito di certi quadri così precisi nei dettagli quando ho incontrato fiori ricavarsi uno spazio minuto tra le spaccature delle rocce o come siano stati capaci di attecchire in una nicchia protetta dalle intemperie ma soprattutto mi sono entusiasmato con le tonalità dei colori che i fiori sono stati capaci di creare, tenui e delicate o accese e quasi fosforescenti, multicolori, fiori della stessa pianta con tonalità diverse. E allora non basta fotografarne uno, li fotografi tutti e poi raccogliendoli e selezionandoli percepisci le infinitesime differenze e ancora di più percepisci cosa è capace di fare la natura, più o meno gli stessi miracoli che è stata in grado di fare con gli uomini e le nostre tante espressioni. Insomma, i fiori sono una costante presenza delle nostre escursioni, presi dalla meta o dalle montagne molte volte nemmeno li notiamo; eppure sono dei piccoli miracoli, delle piccole sculture, delle miniature in qualche caso o dei piccoli affreschi in altri. Per questo mi è venuto in mente di parlarne, per questo ho voluto proporre una carrellata di fiori che ho fotografato in questa settimana dolomitica; forse ripensando a questo post qualcuno li degnerà di uno sguardo più attento, così, tanto per curiosità, forse degnandoli di uno sguardo più attento riusciremo a sorprenderci che siamo ancora in grado di meravigliarci con veramente poco. E sarebbe tanto.